lunedì 10 novembre 2025

Perche' non si discute piu' di gruppi sociali?

 

    
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Perche' non si parla piu' di gruppi sociali? Intesi come comitive di persone, di giovani? E' proprio diversa quest'epoca per far espandere quelli che sonogli istinti naturali, perche' molti si appoggiano alle associazioni, a club privati per ricrearsi uno spazio di comunicazion Cos'e' che distingue le persone di adesso con quelle degli anni 80, 90? Qual'e' la difficolta' che riscontrano i giovani e gli adultisu queso modo di fare comunita'?

Copilot ha detto

Oggi si parla meno di “gruppi sociali” spontanei perché la socialità si è spostata verso forme più strutturate, digitali o individualizzate. Le differenze rispetto agli anni ’80 e ’90 sono profonde: tecnologia, insicurezza economica e cambiamenti culturali hanno trasformato il modo di fare comunità.

Ecco una panoramica delle principali trasformazioni:

🧠 Cosa distingue le persone di oggi da quelle degli anni ’80 e ’90?

  • Tecnologia e digitalizzazione: I giovani di oggi vivono immersi nei social media, dove le relazioni si costruiscono e si mantengono online. Negli anni ’80 e ’90, la socialità era prevalentemente fisica: piazze, bar, cortili, oratori.

  • Individualismo crescente: Oggi si valorizza l’autorealizzazione personale, spesso a scapito della dimensione collettiva. Negli anni passati, il gruppo era un riferimento identitario forte.

  • Precarietà e instabilità: L’incertezza economica e lavorativa ha reso più difficile costruire legami duraturi. Negli anni ’80 e ’90, pur con problemi, c’era una maggiore fiducia nel futuro.

  • Cambiamento dei luoghi di aggregazione: Le comitive spontanee sono state sostituite da associazioni, club, palestre, gruppi online. La socialità è più “programmata” e meno improvvisata.

🚧 Quali sono le difficoltà nel fare comunità oggi?

  • Mancanza di spazi pubblici accessibili: I luoghi di ritrovo informali sono diminuiti. Le città moderne spesso non favoriscono l’incontro spontaneo.

  • Sovraccarico digitale: Le relazioni virtuali possono essere superficiali o frammentate. Si comunica tanto, ma si condivide meno.

  • Paura del giudizio e iper-esposizione: I social amplificano l’ansia da prestazione sociale, rendendo più difficile aprirsi davvero.

  • Discontinuità generazionale: I giovani e gli adulti spesso non condividono gli stessi codici comunicativi, rendendo difficile la costruzione di comunità intergenerazionali

🌱 Perché molti si rifugiano in associazioni e club privati?

  • Offrono sicurezza, regole e appartenenza in un mondo percepito come frammentato.

  • Permettono di ritrovare una dimensione comunitaria in modo più controllato e tematico (sport, arte, attivismo).

  • Sono spesso l’unico spazio dove si può esprimere sé stessi senza il filtro dei social.

In sintesi, la socialità non è scomparsa, ma si è trasformata. Le comitive spontanee hanno lasciato il posto a forme più strutturate, spesso mediate dalla tecnologia. Il bisogno di comunità resta, ma oggi si esprime in modi diversi, più selettivi e meno visibili.

Se vuoi, possiamo esplorare come si potrebbero ricreare spazi di socialità più autentici oggi, magari partendo da esperienze locali o nuove forme di aggregazione. Vi aspettiamo con le vostre opinioni su questo argomrnto!




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